Giovedì 28 Gennaio 2021 ore 11:30
Il meteo nel lungo termine ci propone perla prossima settimana una sorta di assaggio di Primavera. Ma quando durerà? Vediamo i dettagli.
Da alcuni giorni i principali centri di calcolo ci propongono un vero e proprio stop del freddo con l’arrivo di una parentesi dai sapori primaverili. Nonostante siamo ancora nell’ambito delle ipotesi, tutto dovrebbe attivarsi proprio con l’inizio della nuova settimana.
Un vortice di bassa pressione scenderà infatti dal Regno Unito verso la Penisola Iberica sollecitando così un richiamo di correnti molto miti in risalita direttamente dal Nord Africa. E’ una configurazione questa, che si verifica spesso anche nei periodi estivi quando si attivano le tanto temute ondate di calore di origine africana. Nulla a che vedere comunque con quanto potrebbe accadere nei prossimi giorni anche se l’impianto barico generale sarebbe più o meno il medesimo. Insomma, per capirci meglio, non arriveremo certo a toccare temperature prossimi ai 40°C.
Ma dove fare più caldo? E soprattutto, quanto potrebbe durare questa parentesi dal clima un po’ troppo mite per la stagione?
A partire da Martedì 2 Febbraio, ecco che le masse d’aria calda inizieranno a risalire dal Nord Africa andando inoltre a “gonfiare” un’area di alta pressione di matrice sub-tropicale. Gioco forza i termometri saliranno soprattutto sulle regioni del Sud, sulle due Isole Maggiori e su alcuni tratti del Centro. Saranno proprio queste le aree dove nei giorni successivi la colonnina di mercurio continuerà la sua inusuale salita verso l’alto tant’è che da Venerdì 5 e per tutto il successivo weekend si potranno toccare punte anche di 26-27°C su molti tratti della Sardegna, della Sicilia e nelle aree interne della Calabria.
Anche al Centro in questo lasso di tempo i termometri potrebbero salire oltre la media stagionale fino a raggiungere punte di 20-22°C come ad esempio a Roma.
Via via che si salirà verso Nord invece, ecco che il clima non riuscirà ad assumere un aspetto così mite come sul resto del Paese. Specialmente al Nord infatti, continueranno ad affluire masse d’aria meno miti ma soprattutto più umide. Di conseguenza si avrà una maggior presenza di nubi e a tratti anche di nebbie sulla Val Padana. Tutti fattori che inevitabilmente ridurranno non di poco la salita dei termometri.
Per quanto riguarda infine la durata di questa presunta fase primaverile, i centri di calcolo ipotizzano un drastico cambio della circolazione intorno al 9-10 di Febbraio quando masse d’aria decisamente meno calde potrebbero tornare a minacciare il nostro Paese con l’intento di riportare un contesto climatico ovviamente più consono al calendario.
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Di Stefano Ghetti